Il campanile a pianta quadrata della Chiesa Madre di S. Maria Maggiore di impianto medievale ma ristrutturato nel 1751 ad opera dell’arciprete Sabini del Sole conserva al suo interno tre antiche campane, fuse in periodi diversi e con una storia molto interessante. Secondo alcune tradizioni le campane comunicano con l’Eterno, levando alta la voce dell’uomo. Secondo altre, invece, la campana è ‘’la voce di Dio’’. Comunque, questo strumento è, in tutte le culture il mezzo di comunicazione privilegiato tra divino e umano. Le campane hanno però anche il compito molto più terreno di comunicare eventi importanti alla comunità. In tempi in cui non esistevano mezzi di comunicazione di massa e giornali, le campane svolgevano il ruolo della ‘’radio’’ locale: mediante linguaggi in codice musicale, spesso specifici delle singole comunità, si potevano annunciare le nascite, i decessi, l’agonia di un malato, i matrimoni, le guerre oppure le catastrofi climatiche. I campanili fungevano, poi, anche da vere e proprie postazioni di comunicazione tra comunità vicine, passandosi l’un l’altro le notizie più importanti e diffondendole così in un’area anche molto vasta. In un inventario della chiesa di S. Maria del 1802 si legge: “La chiesa ha una torre campanaria con tre campane. La più grande è molto antica risalente al 1345.’’ E’ una notizia molto interessante perché di questa campana se ne riparlerà a metà ottocento, in una santa visita pastorale che ci dice che su questa campana c’era anche un’iscrizione: AVE MARIA GRATIA PLENA DOMINUS TECUM BENEDICTA TU IN MULIERIBUS. Questo antico bronzo, probabilmente, venne fuso nel 1897 quando l’arciprete Alfonso de Marcò ne fece costruire una nuova. La campana, di dimensioni ragguardevoli, è alta circa 100 cm e larga 90 nella parte inferiore (labbro), mentre il peso non ci è dato saperlo. La decorazione esterna è costituita da una rigatura in rilievo che attraversa la campana nella sua circonferenza che racchiude un iscrizione in capitale: COSTRUITA A CURA DELL’ARCIPRETE ALFONSO DE MARCO + ANGELO ACCETTA E FRANCESCO TARANTINO DA PADULA FECE 1897. Sotto l’iscrizione, sempre tutt’intorno, una elegante decorazione. L’autore, ossia il fonditore, è indicato chiaramente nell’epigrafe, il quale risulta essere un rappresentante di una delle tante botteghe di ‘’campanari’’ presenti in Campania. Nella parte inferiore, invece, sono incise due immagini: la Vergine Santissima Assunta, a cui è dedicata la campana e titolare della parrocchia, e un ostensorio raggiante, simbolo della confraternita del Sacramento che contribuì all'opera. Nella parte più alta del campanile, precisamente nella cupola, vi sono altre due campane. La prima, di modeste dimensioni è rivolta verso il Vallo di Diano. Nella parte superiore presenta una ricca decorazione con angeli e motivi floreali. Presenta un iscrizione in capitale in latino: AVE MARIA GRATIA PLENA A.D. 1789. Nella parte centrale è incisa l’immagine dell’Immacolata con angeli. La seconda campana, invece, è rivolta verso l’abitato ma è più piccola ed molto simile nella decorazione alla prima: infatti presenta la stessa data, 1789, ma con la seguente iscrizione: SANCTA MARIA ORA PRO NOBIS.
La nuova campana
Questa nuova campana voluta e offerta dall’arciprete don
Michele Totaro alla Parrocchia di S. Maria Maggiore e all’intera comunità di
Atena Lucana è stata fusa dalla premiata fonderia ‘’SAIE CAMPANE’’ di Striano
(Napoli). La campana andrà ad arricchire il campanile di S. Maria Maggiore e
suonerà a distesa accanto all’antica grande campana già presente. La campana è
dedicata alla Vergine Maria e all’apostolo S. Giacomo, di cui don Michele è
molto devoto. La decorazione esterna è costituita da una ricca decorazione a
forme geometriche e floreali che circonda tutta la parte superiore. Nella parte
centrale reca l’incisione della Vergine Maria della Colomba, immagine presa da
un antico medaglione argenteo appartenuto all’omonima confraternita. Sotto un
iscrizione in latino composta da Francesco Magnanti ricorda l’evento. Ai lati
due angeli che sorreggono una stella che ricorda Campostela, patria
dell’apostolo; dietro, invece, un’immagine di una conchiglia, simbolo
appartenuto ai pellegrini e all’apostolo S. Giacomo.
D. O . M
DEIPARAE SEMPER VIRGINI
MARIAE
S. IACOBO APOSTOLO
D. MICHAEL
ARCHIPRESBYTER TOTARO
CUM SUA FAMILIA
AD PERPETUAM MEMORIAM
FECIT
DIVINAQUE GRATIA
ADIUVANTE
PEREGIT
ANNO DOMINICAE
INCARNATIONIS
MMX
La
traduzione:
A DIO OTTIMO MASSIMO
ALLA GENITRICE SEMPRE VERGINE MARIA
A S. GIACOMO APOSTOLO
DON MICHELE ARCIPRETE TOTARO
CON LA SUA FAMIGLIA
FECE A PERPETUA MEMORIA
E LA COMPI’ CON L’AIUTO DELLA GRAZIA
DIVINA
NELL’ANNO DELL’INCARNAZIONE DEL
SIGNORE
2010
Foto delle campane:
Campana Maggiore del 1897
Campana Maggiore. Particolare dell'ostensorio, simbolo delle Confraternita del SS. Sacramento
Campana Maggiore. Particolare dell'Assunta, titolare della parrocchia.
Campana Maggiore. Particolare della decorazione superiore e iscrizione
Campana piccola 1 del 1789.
Campana piccola 2 del 1789
Particolare della campana piccola 2 con decorazioni e datazione
Nuova campana benedetta il 1 luglio 2010. Iscrizione
Nuova campana. Particolare del rilievo della Vergine della Colomba racchiuso in un clipeo
Nuova campana. Particolare della stella che simboleggia Campostela, patria dell'apostolo San Giacomo
Particolare della nuova campana. Rilievo e parte di iscrizione
Nuova campana